Fenomenologia di un’adolescenza: How To Have Sex di Molly Manning Walker

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di Luigi D’Auria

How To Have Sex è l’opera prima di Molly Manning Walker, miglior rivelazione agli European Film Awards 2023, e arriva nelle nostre sale dal 1 febbraio grazie allo sforzo congiunto di Teodora Film e Mubi Italia.
Classe ’93, MMW aveva presentato alla Quinziane des Réalisateurs 2020 il cortometraggio Good Thanks, You?, in cui esaminava il trauma causatole da un’aggressione sessuale di cui era rimasta vittima da adolescente. “Ho deciso di girare How To Have Sex come se fosse una continuazione di quel lavoro”. Il cinema si fa ancora una volta strumento terapeutico attraverso cui elaborare i fantasmi del proprio passato.

Dopo aver appena completato il GCSE (General Certificate of Secondary Education, un esame affrontato dagli studenti inglesi all’età di circa 16 anni), tre ragazze britanniche – Tara (una splendida Mia McKenna-Bruce), sua sorella Skye (Lara Peake) e la loro amica Em (Enva Lewis) – partono insieme per una settimana di svago nella frenetica città di Malia, sull’isola di Creta.
Qui incontrano Paddy, Badger e Paige, i tre ragazzi della porta accanto, poco più grandi di loro, con cui trascorreranno le vacanze tra motel, sole, mare e serate in discoteca.

LADIES & GENTLEMEN: LA GIUSTA DISTANZA

“Ladies and gentlemen, welcome to Heraklion.”
La voice over dell’assistente di volo si materializza nel buio dei titoli di testa, mettendo in evidenza una soglia, delimitando l’oasi diegetica in cui si inseriscono le vicende del film.
Come Charlotte Wells in Aftersun, anche Walker crea una cornice, seleziona uno spring break, il ricordo di un’estate, e pone il suo sguardo a la giusta distanza.

“I really wanted it to feel like a documentary almost”. In un’intervista rilasciata ai BAFTA, MMW motiva così la scelta di affidare la fotografia al documentarista canadese Nicolas Canniccioni.
Il female glaze della giovane autrice affronta la materia come case study, portando avanti una vera e propria analisi sociologica, attuata mediante intere settimane di incontri in terra inglese con ragazze e ragazzi di età compresa fra i 16 e i 19 anni, studiandone attitudini, gusti, comportamenti, profili social (soprattutto TikTok) e body language.
Nonostante il film sia girato per la maggiore con un 40 mm, così da darci un “ritratto fedele di Tara e di ciò che sta guardando”, la regia non empatizza mai in maniera morbosa con la sua protagonista, la osserva da un punto di vista distaccato, asettico: questo accomuna la Walker più allo sguardo di artisti come Larry Clark e Nan Goldin (o la Andrew Arnold espressamente citata come reference) che alla consapevolezza queer dei diamanti neri di Sciamma.

THE LADY VANISHES

How To Have Sex è un horror vacui in cui giorno e notte, caldo e freddo si confondono. Fotografia, scenografia, sonoro e costumi lavorano benissimo sulla moodboard dell’opera.
L’adolescenza è tante cose insieme: inconsapevolezza, leggerezza, incertezza, aspettativa, ambizione, insofferrenza, confusione,…
E’ un vortice senza punti di riferimento precisi. Le patatine fritte, gli shottini, le storpiature al karaoke, i party, i bagni di mezzanotte, la ridondanza dell’house e della tecno, gli specchi accondiscendenti in cui ripetersi di continuo “la miglior vacanza di sempre”, Head & Heart di Joel Corry (da Another Friday Night, !). “We discovered us spinning around in a circle while we’re waiting for Action” dice Mia McKenna-Bruce.

Tutto nel film copre il silenzio. “E’ tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore”, fino a quando, verso la metà dell’opera, Tara scompare. La protagonista si fa da parte e MMW ci mostra il vuoto, un vuoto insostenibile. Ce lo mostra con l’immagine di una strada deserta, la strip di Malia alle prime luci dell’alba.
Anche il sesso, tanto agognato e atteso, può essere un vuoto (lo è ontologicamente quello femminile): non gode nessuno.

E’ un’autrice radicale MMW. Viviseziona le logiche del desiderio. Ed è in questo provare a spezzare la dittatura tolkeniana dell’anello (il dettaglio nella scena della spiaggia), la ciclicità costruita del vortice, che si pone tutta la rivendicazione femminista del suo sguardo.

E VOI COME VIVRETE?

Da questo silenzio (che è anche taboo) Tara ci guarda, come nel poster ufficiale del film, e per un attimo lasciamo da parte tutto, anche il “divertimento programmato” (Paola Casella). L’how to è la paura di questo silenzio, di questo vuoto, la perenne ansia da prestazione di una contemporaneità che tutorializza tutto, anche l’amore.

La vacanza volge al termine, è tempo di ritornare alle proprie vite. Lo specchio della boutique di cosmetici dell’aereoporto questa volta non ci restituisce un’immagine accomodante (consenziente?), ma una vera, sincera, problematica. Tara sembra chiamare in causa lo sguardo dello spettatore nel fuoricampo.
Bisogna affrettarsi. “The gate will be closing in five minutes” . Il volo 768 per London Luton sta per partire. Il viaggio di Tara, Skye ed Em è finito. Inizia il nostro.

FUORICAMPO:

-il cinema di Andrew Arnold;

Kids di Larry Clark, da una sceneggiatura di Harmony Korine;

Spring Breakers – Una vacanza da sballo;

-Sempre nel 2023, MMW cura la fotografia di Scrapper di Charlotte Regan, Gran Premio della Giuria al Sundance e miglior commedia agli EFA 2023;

https://www.youtube.com/watch?v=ioE0virifXM&ab_channel=BAFTA

-Spot, videoclip e molto altro sul sito https://www.mollymanningwalker.com/

-The hotel’s phallus-shaped pool.

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