Di Beatrice Mele
Lorene Scafaria, regista sceneggiatrice e attrice statunitense, si affaccia nel mondo del cinema, con il film Seeking a Friend for the End of the World, disponibile su Amazon Prime, con il titolo in italiano “Cercasi amore per la fine del mondo”.
Il film è una commedia sull’imprevedibilità dell’amore e della vita, su come queste due questioni lontane tra loro, trovano piena rappresentazione in un racconto sensibile e dolceamaro.

1.La fine del mondo come metafora dell’amore
Il film inizia con un uomo e una donna, una coppia che si sta dirigendo a casa dopo una probabile uscita. Ciò a cui assistiamo, come prima scena, è un atto di fuga. La radio comunica l’arrivo entro tre settimane, dell’asteroide Matilde, che distruggerà la terra, annullando l’esistenza dell’umanità.
A questo punto Dodge, interpretato da Steve Carel, ferma la macchina, guarda la moglie che slaccia la cintura e scappa via fuori dall’auto.
Un ‘inizio non troppo confortante: alla gravità di ciò che comporta l’evento climatico, si unisce il fatto di essere stati lasciati dalla propria partner. L’asteroide è ciò che fa scattare questa separazione.
Dodge è costretto a ricominciare, per tre settimane, da solo, muovendosi tra lavoro, casa, una monotonia tranquilla che si scontra con il mondo esterno e il suo continuo ed inesorabile decrescere e decesso progressivo.
2.tra il comico e il tragico
Il film non ha l’intento di trasmettere la tragicità dell’evento ma al contrario, almeno in alcuni momenti del film, sembra concentrarsi sulle diverse dinamiche innescate da noi essere umani, che provocano sorrisi e che quindi appaiono comiche.
Questo ruolo comico, è in parte incarnato da Dodge. Con le sue manie, e problematicità di uomo senza spina dorsale, incapace di esprimere i propri sentimenti, è troppo chiuso all’interno del suo mondo per rendersi conto che in realtà c’è dell’altro al di fuori.
La comicità nella pellicola spunta fuori quando meno te lo aspetti e rende la storia più fruibile e accessibile. Uno degli espedienti comici è il modo in cui le persone intorno al protagonista, con il fatto che il mondo sta finendo, si sentono in dovere di poter mettere bocca su tutte le questioni.
La fine del mondo come permesso per comportarsi liberamente, si sa, se morissimo domani, vorremmo che ciò che pensiamo, i non detti, vengano espressi liberamente. Questa cosa appare dolce amara non tanto per il modo in cui il tutto viene detto bensì per il modo in cui Dodge reagisce, ovvero non fa nulla. Rimane a raccogliere, aspettando di esplodere solo dopo, per poi schiantarsi insieme all’asteroide.
3. Non ti da fastidio, tu morirai da solo!
Il film procede con un countdown che va e viene, il cui scopo è mantenere lo spettatore vigile circa il tempo che passa senza che però questo appaia come un azione aggressiva.
Ora mai a 14 giorni dalla fine del mondo Dodge ha perso il lavoro, ha licenziato il personale di casa, è solo e si riunisce per l’ultima cena con degli amici per partecipare a questo ultimo finale, debutto nella società morente.
Questo incontro fa tornare tutti i presenti ragazzi giovani e indifesi alla ricerca di confronto temporaneo in previsione di una fine non del tutto calorosa.
Al Party c’è chi si è messo in ghingheri, approfittando dell’evento indossando tutto ciò che non ha mai messo, c’è chi racconta di come sia necessario passare questi ultimi momenti con chi si ama, mettendo in luce la solitudine del personaggio di Dodge. Tutti sembrano avere un piano, tranne lui.
Rimane in disparte a lungo fino a quando, non gli viene posta una domanda. A pochi minuti dall’inizio del film captiamo un’informazione importante circa la personalità del nostro protagonista: come si fa a non scappare, quando è l’unica cosa che facciamo sempre?
4.un uragano prima della fine del mondo
Una fuga la si trova sempre, e di solito, dopo essere scappati ci si rifugia al calduccio tra tristezza e ricordi del passato, per ricordare tutto ciò che la vita ha portato con se, amando e sognando i giorni in cui si è stati vivi.
Questo è proprio quello che fa Dodge fino a quando, tutto questo viene spazzato via da Penny che come un tornado, si innesca bruscamente nella vita di Dodge.
Penny, interpretata da Kira Knitghley è la ragazza che vive al piano di sotto con Owen il suo ragazzo, con il quale ha rotto. Rifugiandosi tra le scale d’emergenza fa la conoscenza di Dodge.

Penny è una ragazza che sprizza vita da tutti i pori. Penny si rifugia tra le braccia di Dodge che la consola. Dopo un po i due iniziano a parlare e conoscersi, per poi salutarsi con l’idea che non si sarebbero più incontrati.
Ora immaginate, due persone che più diverse non si può, sedute a chiacchierare a meno di tre settimane della fine del mondo? Io non so cosa ci vedete voi ma io ci vedo la possibilità di intraprendere tante vie diverse e l’inizio di un viaggio intraprendente e filosofeggiante.
5.Non sono survivalista sono un’ottimista
Inizia a questo punto un road trip fatto di discorsi profondi e incidenti da fine del mondo. I due si incamminano alla ricerca della loro risoluzione finale per avere il loro The End ed esaudire i loro ultimi desideri.
Dodge, dopo aver rintracciato una lettera di quindici anni prima appartenente al suo grande amore Olivia, è deciso nel ritrovarla, solo dopo che Penny ha insito moltissimo. Penny vuole tornare dalla sua famiglia, che sente di aver deluso dopo le innumerevoli decisioni sbagliate prese in gioventù.
Penny ha una personalità esuberante rispetto a Dodge e quindi prende in mano la situazione anche perché in parte è colpa sua se la lettera non è arrivata al suo legittimo proprietario. Inizia questo viaggio dell’eroe all’insegna della catastrofe, di sogni irrealizzati e di desideri repressi.
6. Penny e Dodge, acqua e olio
Persiste il dualismo che viene incarnato da entrambi i protagonisti. Da un lato l’emblema della giovinezza edulcorata, voglia di vivere e ottimismo incorporati in Penny. Avrebbe voluto vivere fino a cento anni, per lei rinunciare a tutto sarebbe uno spreco.
A Dodge ricolleghiamo la arrendevolezza e inettitudine. Attraverso conversazioni profonde egli di fatto sostiene di aver vissuto tutto ciò che un essere umano dovrebbe vivere, il lavoro, la crisi di mezz’età. Crede quindi di aver fatto i conti con la fine, quasi gli sta bene.
7. i temi del film
I temi del film sono diversi: uno tra i principali è sicuramente cogliere i momenti della vita a cui molto spesso non diamo importanza. La solitudine e la perdita rappresentati allo stremo perché c’è la fine del mondo!
L’importanza delle relazioni e il coraggio di impegnarsi nelle situazioni difficili. È come se si trattasse di un test, solo i più forti resistono e forse, coloro in cui riponevamo l’amore e sono il motivo per cui non saremmo rimasti da soli.
Il viaggio in auto è un pretesto per conoscersi e riconoscersi. Il tragitto in auto per arrivare alla meta finale è una metafora del percorso che i due protagonisti stanno facendo per riuscire a fare i conti con l’asteroide, ovvero la fine.
Il film offre una profonda riflessione sull’importanza delle scelte di vita, di come anche se minuscole, possono causare ciò che poi ci porta a sbagliare. Le azioni di qualcuno possono avere un effetto negativo su qualcun altro proprio come in questo caso.
Sebbene si parli molto speso di come i piccoli momenti nella vita, così come ciò che ci accade, siano al di fuori del nostro controllo, ciò che questo film insegna è a tenerli sempre in considerazione perché il futuro è imprevedibile.
L’intento della nostra esistenza non è aspettare l’inesorabile arrivo della morte, ma vivere appieno, perché poi alla fine dei conti, è quello che viene ricordato e quello con cui dovrai fare i conti.
8.Finale
Tenero ed emozionate, ora mai la fine è vicina, Dodge si sacrifica per far si che la donna che ha avuto modo di conoscere e che inevitabilmente ha costruito un legame è colei per cui finalmente agisce.
La sua intenzione è quella di riportare Penny alla sua famiglia, quindi c’è un cambiamento nel personaggio che ricomincia a vivere quando la vita sembra ormai essere giunta al termine.
Seppur commovente il finale è prevedibile, dall’amicizia si passa all’amore in questo caso anche in maniera quasi inconsapevole. Credo però nella bellezza della prevedibilità che ci accoglie e ci da rifugio in un mondo di cose inattese.
https://www.youtube.com/watch?v=VScSEXRwUqQ
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